Una donna del novecento nel mondo della musica e della scrittura
Mi chiamo Sabina Moretti e sono nata a Roma nel 1960.
Noi, loro figlie, abbiamo studiato e imparato una professione. Io ho studiato violino e sono una professionista. Ho lavorato e ho vissuto del mio lavoro.
Domanda: quante violiniste professioniste sessantenni conoscete? Non mi stupisce il vostro silenzio. Qualcuno sta dicendo che conosce una quarantenne, un altro ha un’amica sulla cinquantina che ha insegnato in una scuola, ma le sessantenni sono delle sconosciute. Perché eravamo pochissime.
Domanda: quante sessantenni oboiste professioniste conoscete? Quante trombettiste? Quante contrabbassiste? Quante direttrici d’orchestra? Eccetera.
Posso vantare di aver generato molte violiniste professioniste, oltre che ovviamente molti violinisti. Sono molto orgogliosa di aver inquinato la società italiana replicandomi.
Sono una professionista da oltre cinquant’anni, docente di violino di conservatorio -cattedra principale, attenzione- da quarant’anni e ancora mi sento domandare di cosa vivo. Perché tutti pensano che il violino per una donna sia un hobby. Invece no, è il mio lavoro, anche se nessuno se ne è accorto. Si potrebbe dire allora che il mio hobby è la scrittura.
Potrebbe, perché sebbene iniziata per curiosità e desiderio, la mia struttura mentale e psicologica di professionista si è automaticamente trasferita in questo ambito. E più cerco di considerare la scrittura un hobby, più lei si ribella.
Non mi resta che seguirla sulla strada che vuole prendere lei.
Sono sua servitrice.
Con molti dubbi, incapacità, tremori e timori, ma il senso dell’impegno performativo sviluppato nell’arco della mia intera esistenza mi possiede. È per questo che scrivo racconti e romanzi, puoi trovarli qui. In contemporanea, mentre scrivo l’uno redigo anche l’altro.
Una vera nevrosi che si autoalimenta.
Ho un cervello frammentato, si potrebbe dire, forse una doppia personalità. Tutto è possibile e sinceramente non mi interessa affatto saperlo.
Quello che mi interessa è scoprire cosa i lettori pensano e vivono dopo aver letto un mio testo.
Perché il mio più grande desiderio, l’unico che mi ha sempre accompagnata, è comunicare con gli altri. Poiché sono tendenzialmente riservata e un tempo anche timida -ora la saggezza dell’età mi ha quasi liberato di questo difetto veniale- l’oggetto mediatico mi è sempre stato congeniale: il violino, la scrittura. La parola dunque ai lettori, raccontate cosa amate o detestate dei miei testi.
Da violinista desidero migliorare e ogni consiglio sarà il ben venuto.
